Il 27 giugno 1269 Carlo I D’Angiò nel consolidare il regno di Napoli, da poco conquistato, visitò Ariano e con l’occasione portò con se due Sacre Spine della Corona di Cristo che donò al vescovo mons. Pellegrino.
La Città era stata gravemente saccheggiata e quasi totalmente distrutta nella notte del 5 aprile del 1255 dalle truppe di re Manfredi di Svevia al comando di Federico Lancia.
Carlo D’Angiò, battuto mortalmente re Manfredi nella tragica battaglia di Benevento il 26 febbraio 1266 (Dante: …in co del ponte presso a Benevento,…) conquistò definitivamente il regno di Napoli. Infatti, ciò accadde dopo
la battaglia di Tagliacozzo del 1268, combattuta nei Piani Palentini presso Scurcola Marsicana contro Corradino.
Il giureconsulto Tommaso Vitale nella Storia della Regia Città di Ariano e sua Diocesi, così riporta ciò che scrisse, di re Carlo, nel 1269 il P. Abbate Capozzi: “… che passando per la distrutta città di Ariano, e commiserando le sue rovine volle tutta caminarla, e non vi trovò un solo uomo, ma solamente erba germogliata sopra le rovine; che però le venne in animo redificarla, incominciò l’opera, ed a spese Regie fabricò la Cattedrale, facendola munire d’intorno di grosse mura, e dando fine all’ impresa per rifare il Castello, e vi mandò ad abitare molti Popoli.”
Il “Dono”, simbolo potente del sacrificio patito e della fedeltà alla causa papale volle significare riconoscenza e ricostruzione. Il sentimento religioso, da allora, ha sempre prevalso, nel corso dei secoli, nel profondo sentire degli arianesi.
Ariano fu quindi infeudata col titolo di contea ad Errico de Vademont insieme ad altri centri della Campania interna. Celebriamo oggi, il ricordo della rinascita della Città, antico baluardo sulla via della Puglia che narra il potente scontro tra impero e papato attraverso il cruento subentro della casa Angioina a quella Normanno-Sveva.