Il Palio è una gara tra squadre che rappresentano i Quartieri e le Contrade Arianesi.
Come accadeva nell’epoca medioevale in occasione di eventi particolari, il Palio vuole rievocare un momento di gioia e di divertimento collettivo; è un rivissuto storico nel contesto della nostra Città.
Lo stendardo, che simbolicamente rappresenta le tre “corone”: la corona di Carlo I d’Angiò, il reliquiario delle due sacre spine e la mitria del vescovo Pellegrino, viene conteso dai Quartieri e dalle Contrade concorrenti e sarà tenuto in esposizione, fino al prossimo Palio, nella Chiesa Parrocchiale del Quartiere o della Contrada che si aggiudica la vittoria.
Stemma bipartito in palo; nel 1° caricato dall’arme d’argento e di grigio della Famiglia D’afflitto; nel 2° caricato al campo di grigio con leone rampante di giallo, arme della famiglia De Leone.
Nello stemma del quartiere Cattedrale viene rappresentato, nel primo campo il simbolo della famiglia D’Afflitto che abitò nel quartiere, e nel secondo campo, il leone coronato e rampante della famiglia De Leone.
Basilica Cattedrale Santa Maria Assunta (sec.X) – Chiesa di S.Andrea (sec.XV) sede dell’Associazione “Sante” Spine – Chiesa di Sant’Agostino – Portale ex Chiesa di San Francesco (sec. XVIII)- Chiesa Sant’Anna – Museo degli argenti – Museo civico della ceramica, Palazzo Forte (sec.XV) – Museo Giuseppina Arcucci – Biblioteca comunale P.S. Mancini – Palazzo Vitoli (sec.XVIII) – Palazzo De Piano-D’Afflitto (sec.XVI) – Palazzo Bevere-Gambacorta (sec. XVIII).
Piazza Duomo (lato Cattedrale), Vico Duomo, Largo e vico Bevere,Via Calvario, Via D’Afflitto, Piazza Enea Franza, Piazza Garibaldi (lato Calvario), Via e vico Grassi, Via Lapronia, Via e vicoli P.S. Mancini, Via e Prolungamento Marconi, Piazza Plebiscito, Via e vico del Riscatto, Via e vicoli Roma, Rampa San Biagio, Rampa San Paolo, Rampa Seminario, Via Spada Angelo, Via Tribunali.
11-12-13 agosto – Rievocazione Storica dono S. Spine. 23 marzo – S. Ottone Frangipane – Santo Patrono.
Stemma inquartato: nel 1° e nel 4° campo di oro e di azzurro; nel 2° al campo d’azzurro caricato dalle chiavi d’oro dell’Antica Collegiata di San Pietro Apostolo; nel 3° al campo d’azzurro caricato dal roncone d’oro.
Nello stemma del quartiere sono rappresentate le chiavi che indicano la presenza dell’antica Collegiata di San Pietro Apostolo e il roncone, quale arma simbolo della difesa militare medioevale.
Abbazia di S. Pietro Apostolo (sec. XV) – Castello (sec. XI) – Museo dei Normanni – Villa Comunale (sec. XIX) già Piazza d’armi del Conte I˜igo Guevara sec. XV – Monumento al poeta P. P. Parzanese (1809-1852).
Via Castello (da P. zza Garibaldi a P.le Lusi solo lato sx), Vicoli Castello, Piazza Garibaldi (lato Via Umberto I), Via e Vicoli Guardia, P. le G.Lusi (solo lato Via G.Lusi), Via G.Lusi, Via San Leonardo, Vico San Pietro, Viale Tigli (da P.zza Mazzini a Via G.Lusi solo lato dx), Via e Vicoli Umberto I, Via e Vicoli Vitale.
13 giugno – Sant’Antonio
Stemma partito: nel 1° campo d’azzurro caricato da una delle porte d’argento delle mura cittadine, nel 2° campo di rosso arme della famiglia Passeri del Cardinale e pietre d’argento della lapidazione del Santo.
Lo stemma racchiude tre simboli che appartengono da sempre all’antico quartiere e sono: la porta merlata che rappresenta una delle porte di accesso alla Città; il passerotto ed il fiore identificati nei simboli del Cardinale Marcello Passeri, il cui palazzo, ricostruito dopo il terremoto del 1980 è ubicato nel cuore del quartiere; le otto pietre stanno a significare la lapidazione del Santo promartire da cui il quartiere prende il nome.
Monumento ai caduti guerra 1915/18 e 1940/45 (artista Mario Colonna). Due colonne romane, una sormontata da una croce longobarda –.Palazzo Passeri (sec.XVIII) – Arco gotico (ex chiesa S. Stefano – sec. XVIII).
Via e Vicoli Albanese, Via e Rampa Covotti, Piazza Dante, Via De Franza, Piazza Garibaldi (lato S. Stefano), Piazzale Lusi (lato S. Stefano), Via e Vicoli Marcello Passeri, Piazza S. Stefano, Via e Vicoli S. Stefano, Viale Tigli (da Piazzale Lusi fino all’ingresso del campo sportivo e incrocio Via Lusi).
26 dicembre – Santo Stefano
Stemma sbarrato: in alto al campo d’azzurro caricato dal ramoscello di sambuco d’oro; in basso al campo d’argento caricato dalle armi di rosso della famiglia Anzani.
Il ramoscello del sambuco domina lo stemma, poiché si presume che il toponimo del quartiere derivi dalla diffusa presenza in zona di questa pianta dai fiori bianchi e odorosi riuniti in grandi ombrelli. Nella parte inferiore dello stemma sono rappresentate due lance incrociate simbolo della famiglia Anzani, la cui abitazione è ubicata nel cuore del quartiere.
Palazzo Anzani (sec.XVII) – Museo Archeologico – Chiesa di Santa Maria di Loreto (sec.XV).
Via e Vicoli Anzani, Vico De Piano, Via Loreto (fino all’incrocio con Via Variante).
Giorno di Pasquetta
Stemma al campo d’azzurro: caricato al centro dal tracciato dell’antica strada principale d’argento con i simboli del martirio di S. Lucia della vicina chiesa, detta comunemente della SS. Annunziata, ora Museo Diocesano.
Il toponimo “la Strada” deriva dall’antico tracciato della “via principale” a ridosso delle mura cittadine che attraversava il quartiere. Il tracciato è rappresentato nel centro dello stemma, oltre al quale sono rappresentati i simboli iconografici del martirio di Santa Lucia, venerata nella Chiesa della SS. Annunziata, definitivamente demolita a seguito del terremoto del 1980.
Museo Diocesano – Chiesa San Francesco Saverio – Chiesa del Crocifisso (sec.XVI) – Casa Arciprete Corsi sec. XVI
Via e Vicoli Anunziata, Vico Caggianelli, Via e Vicoli Capezzuti, Via e Vicoli Conservatorio, Via e Vicoli De Sabramo, Corso Europa (da piazza Duomo a Piazzale S.Angelo solo lato sx), Via e Vicoli Pirelli, Piazza Pirelli, Via D. Russo, Via Sebastiano, Via e Vicoli Tasso.
Stemma delle fornaci al campo di marrone: caricato di tre anfore d’oro disposte uno due.
Le tre anforette, rappresentate nello scudo del quartiere, intendono ricordare le antiche fornaci dei ceramisti di Trani, che giunsero in fuga ad Ariano e si sistemarono nelle grotte del quartiere stesso.
Fornaci in disuso – Chiesa di San Michele Arcangelo (sec. XI) – ex Ospedale San Giacomo
Via Barberio, Via Intonti (da Piazzale S. Angelo a Via XXV Aprile solo lato SX), Via e Vicoli Tranesi
Stemma troncato al campo di rosso; nel 1° caricato dallo scorticatoio d’argento del Santo, nel 2° caricato da una calzatura di marrone retta da una mano, insegna scolpita su un’antica bottega del quartiere.
Nella parte superiore dello stemma viene riportato lo scorticatoio, simbolo del martirio del Santo da cui prendeva il nome il vecchio quartiere. Nella parte inferiore dello stemma è rappresentata una mano che solleva una calzatura. Questa figura è stata ripresa da uno stemma scolpito su pietra arenaria, incastonata al lato dell’ingresso di un’antica bottega artigiana, sicuramente di un maestro calzolaio del quartiere stesso.
Via e Vicoli Dentice, Corso Europa (da Piazza Duomo a Piazzale S. Angelo solo lato dx), Via Vico Figlioli, Via Intonti (da Piazzale S.Angelo a via XXV Aprile solo lato dx), vicoli Intonti, Via Luparella, Via Mainieri, Via e Vicoli Parzanese, Via Perciafango, Via Tucci, Via XXV Aprile) da Piazza Duomo a Corso Vittorio Emanuele solo lato sx).
Stemma al campo d’azzurro caricato dal Santo di ocra e dal cane di argento
Nello stemma del quartiere viene rappresentata l’immagine di San Rocco con l’abito del pellegrino, il tipico bastone e la conchiglia sul mantello per attingere l’acqua. Compare anche un cane con un tozzo di pane in bocca con cui avrebbe provvidenzialmente nutrito il santo durante la malattia.
Santuario B.V. del Carmelo (sec.XVII)
Via e Rampa Cappuccini, Corso Vittorio Emanuele (dalla SS. 90 fino all’incrocio con via XXV Aprile), Vicoli Vittorio Emanuele.
16 luglio – Madonna del Carmelo
Il ferro di cavallo, rappresentato nella prima parte dello stemma, testimonia la presenza di numerose botteghe di maniscalchi, collocate lungo la strada Regia delle Puglie, che attraversa tutto il quartiere; l’agnello sacrificale, rappresentato nella seconda parte, è il simbolo della Chiesa di S.Giovanni Battista posta al centro del quartiere; nella 3° parte è rappresentato un pagliaio per indicare l’antico toponimo della zona, denominata appunto “le pagliare”.
Chiesa di San Giovanni Battista alla valle (sec.XVIII – portale del XIII)
Via Adinolfi, Vico Canzio, Via D. Carafa, Piazza De Santis, Via e Vicoli Nazionale, Via e Vicoli Purcaro, Vico Renzulli, Via e Vicoli Valle, Corso, Vittorio Emanuele (già Strada Regia delle Puglie) dall’incrocio con via XXV Aprile fino a Via Nazionale.
24 giugno – San Giovanni Battista e Madonna della Croce
Stemma sbarrato: in alto al campo di verde caricato dal pastino di colore marrone; in basso caricato dal grappolo d’uva d’argento.
Il toponimo deriva dal “pastino”, piccola zappa atta a lavorare il terreno nelle vigne, rappresentato nella parte superiore dello stemma. Nella seconda parte viene rappresentato un grappolo d’uva, testimonianza che la zona era coltivata in gran parte a vigneto.
Fontana Passeri (sec.XV).
Via Fontananuova, Via Giovanni XXIII, Via e Vicoli Matteotti, Piazza Mazzini, Via S. Antonio, viale Tigli (da Piazza Mazzini a Via Lusi solo lato sx).
Stemma al campo verde caricato dal cervo di marrone e di oro.
Nello stemma è raffigurata la testa di un cervo con una croce al centro che vuole rappresentare lo stemma della storica fontana De Piano-Caracciolo. La fontana era situata nella vasta area posseduta anticamente dalle due nobili famiglie, tra i Martiri, Ottaggio e Cannelle
Chiesa S. Maria dei Martiri (sec. XV) – Chiesa di San Felice Fontana De Piano/Caracciolo (sec. XVII)
Mese di agosto – Santa Maria dei Martiri
Stemma al campo d’oro caricato dal cardo dei lanaioli di verde
Nello stemma è raffigurato un cardo, pianta erbacea molto diffusa . Dal latino carduus, tradizionalmente detto “cardo dei lanaioli”, poiché nell’antichità veniva usato per cardare la lana, cioè pettinarla con gli aculei del cardo stesso. Data la sua estesa diffusione nei campi, molte località e cittadine hanno preso il suo nome.
Santuario Madonna di Fatima – Chiesa di San Pietro de Reclusis (sec.XII), con all’interno l’eremo di San Ottone Francipane (Patrono di Ariano Irpino), e affreschi del ‘500. Palazzetto dello sport con all’interno maioliche del M° Salvatore Cipolla da Firenze Fontana monumentale della Maddalena (1757) – Fontana di Viggiano – Fontana Angelica
13 maggio – Madonna di Fatima
29 Giugno – – San Pietro
Stemma interzato al campo di rosso; nel 1° caricato dalla testa di gufo d’oro; nel 2° vuoto, nel 3° caricato dal pastorale d’oro del Vescovo Liberatore.
Nella prima parte dello stemma è raffigurata la testa del gufo, quale uccello assai diffuso nell’agro
arianese ed in particolare in questa zona. Nella seconda parte è raffigurato il Pastorale
(bastone dei Vescovi), per ricordare il Santo Vescovo Liberatore, compatrono della Città di
Ariano, la cui contrada si fregia del suo nome, poiché colà fu martirizzato al principio del IV
secolo.
Santuario di San Liberatore – Chiesa Santa Maria delle Grazie – Fontana del Brecceto (sec. XVI)
15 maggio – San Liberatore
Stemma bipartito in palo al campo d’argento; nel 1°carpino di marrone; nel 2° fontana di marrone.
Nella prima parte dello stemma è rappresentata la pianta del carpino che era situata, di solito,
al lato delle fontane per fare ombra, per questo motivo molte fontane vengono chiamate “carpini”. Carpinellus, piccolo bosco di carpini. Il toponimo è molto diffuso. Nella seconda parte dello stemma è rappresentata la fontana della “Tetta”, cosi detta per significare fontana e abbeveratoio coperto o nascosto.
Fontana della Tetta (sec.XVIII)
Stemma al campo d’argento caricato dal nodo scorsoio con piolo terminale di marrone.
Questa contrada è attraversata da una stradina contorta, che vista dall’alto sembra una corda fatta di canapa con un nodo scorsoio, in dialetto arianese detto “Jaccolo”, rappresentato nello stemma. Esso serviva per tringere sacchi o mercanzie varie al basto dei muli, asini o cavalli, per un più sicuro trasporto. Da qui il toponimo della zona.
Chiesa di Santo Stefano protomartire.
8 agosto – S. Stefano
Stemma al campo di rosso caricato da elmo ottomano e goletta d’argento.
Nello stemma è rappresentato un elmo ottomano che sta a simboleggiare una antica presenza militare dei turchi in questa zona, feroci furono le loro depredazioni da mercenari conquistatori.
Chiesa di san Michele Arcangelo
Mese di maggio – San Michele
Stemma al campo d’azzurro caricato dalla Santissima Vergine Maria d’oro.
Nello stemma è raffigurata l’immagine della S.S. Vergine Maria da cui la contrada prende il nome.
Chiesa di San Giuseppe – Chiesa del Sacro Cuore.
Mese settembre – San Giuseppe
Stemma al campo d’argento caricato dall’orno di verde.
Secondo l’ipotesi più acclarata, la contrada prende il nome dalla pianta del orno o ornello, rappresentata nello stemma. Il toponimo, tuttavia, deriva da corneta o corneto. Il terreno della zona era coltivato a cornioli. Il corniolo è un arbusto molto duro adatto ad essere lavorato per prodotti artigianali e artistici.
Chiesa Madonna delle Grazie – Chiesa Sant’Agostino
Mese di luglio – Madonna delle Grazie
Mese di settembre – Sant’Agostino
Stemma al campo di verde caricato dall’antica torre di marrone.
Località intorno alla quale si raccontano, più con fantasiose rievocazioni, storie d’amori medioevali in una torre colà esistita, da qui “Torre degli amanti”, che è la torre rappresentata nello stemma. Il toponimo ha assunto “torre degli amanti” poi l’attuale Torreamando.
Chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo – Chiesa di San Gerardo – Fontana “Acqua di Tauro”
– Carpino con lavatoio “La Manna”.
15 agosto – Santa Maria Assunta in cielo
8 agosto – San Gerardo
Stemma al campo d’argento caricato dalla folgore di rosso e dalla palma di verde.
Nello stemma sono rappresentati il simbolo della folgore, che rievoca il fulmine della tempesta,
e la palma che ricorda il martirio della Santa che dà il nome alla contrada. Nel culto popolare arianese è uso rivolgersi a Santa Barbara con l’esclamazione: “Santa Barbara mia” per avere una protezione contro i fulmini.
Chiesa di Santa Barbara – Fontana Carpino della Pila (sec.XVIII) – Fontana di Santa Barbara
1° domenica di agosto – Santa Barbara
Stemma al campo d’argento caricato da mulino ad acqua marrone e ruscello d’azzurro.
Nello stemma è rappresentato un mulino ad acqua con sottostante ruscello. Nei tempi antichi, nella zona “bassa” e nei valloni, vi erano diversi mulini ad acqua. Oggi in zona persistono ancora dei mulini tradizionali per la macinazione del grano ed altri cereali.
Chiesa Santa Teresa del Bambin Gesù a Tressanti
Chiesa Madonna di Pompei al Cervo
Chiesa di Santa Maria Immacolata a S.Nicola a Trignano
Mese di agosto – Madonna di Pompei
Stemma al campo d’azzurro caricato da Eolo, da alberi piegati al vento e da montagna di nero
Nello stemma è rappresentato Eolo, Dio pagano del Vento, che soffia sull’albero e sui monti dell’Appennino. La rappresentazione è in omaggio alla contrada di Montecifo (facente parte
di questa macro-area), dove nella parte più alta vi è un piccolo spazio pianeggiante nel quale
insiste, di solito, un forte vento turbolento detto “cifro”; questo spazio è denominato “aia di
lu viento”. Il toponimo di Montecifo è anche formato da “monte” e l’agionimo “cifro”, che in
dialetto significa diavolo.
Santuario della Madonna di Valleluogo (sec.XVIII) – Fontana “Mitilde”.
Giorno della Pentecoste – Madonna di Valleluogo
Stemma sbarrato: in alto al campo d’azzurro caricato da tre monti di marrone; in basso caricato da spiga di grano d’oro.
Nella prima parte dello stemma sono rappresentati i tre monticelli facente parte dell’Appennino campano sulla dorsale verso Montecalvo Irpino; nella seconda parte una spiga di grano per indicare la coltivazione del frumento in alcune zone o attività agricole in generale.
Fontana Trimonti
Stemma al campo di verde caricato da rosa canina d’oro.
Lo stemma racchiude la rosa canina a simboleggiare la natura rupestre. Ancora oggi nella zona sono presenti boschi in particolare di frassini.
Chiesa di Santa Maria del Buon Consiglio (località Frolice)
Fontana “Ueglia“ (loc.Cippone)
Mese di agosto – Santa Maria del Buon Consiglio
Stemma sbarrato: in alto al campo di verde caricato da mitra d’oro; al centro sbarra d’azzurro con tre stelle d’oro; in basso caricato da testa di falco d’oro.
La mitra rappresentata nella prima parte dello stemma vuole significare l’omaggio ad una località dedicata a S.Eleuterio Vescovo; la testa di un falco, nella seconda parte, per indicare la sviluppata attività di caccia con il volatile nell’esteso territorio e tutta l’attività di falconeria dell’epoca mediovale.
Chiesa di San Vito – Scavi archeologici “ AequumTuticum” (insediamento umano dal VII millennio .a. C. Fino al 900 a.C.) – Fontana di Ponte Gonnella (anno 1757) – Pozzo e abbeveratoio (1443) nel Reggio Tratturo – Taverna delle Monache (sec.XVI) – Taverna Vitoli/ Cozzo.
9 agosto – San Vito
Stemma sbarrato: in alto al campo d’azzurro caricato da fronda di cerro d’oro; in basso caricato dal ghiro d’oro.
La zona, ricca di piante di cerro, dal latino cerrus, è rappresentata , nella parte alta dello stemma, da una fronda con il frutto; il ghiro, nella parte bassa, sta ad indicare la presenza di questo simpatico mammifero presente, per lo più, nei boschi di cerro e di quercia.
Chiesa di San Giovanni Evangelista – Fontana “Lu pisciariello”
Mese di luglio – San Giovanni Evangelista e SS. Redentore
Stemma interzato al campo d’oro: nel 1° caricato da falcione; nel 2° caricato dal giogo; nel 3° caricato da mazzafrusto di marrone.
Nella prima parte dello stemma è rappresentato un falcione che sta ad indicare che la contrada
è vocata a coltivazioni di erbacee e frumento; il giogo, raffigurato nella seconda parte, rappresenta che anticamente gli estesi terreni della zona erano arati per mezzo dei buoi; nella terza parte dello stemma è raffigurata la “mazzafrusta”, arma medioevale di difesa. Il toponimo, più verosimilmente, prende nome da “zona proibita” a altri usi, se non quelli civici concessi dal Re o dai feudatari (diritto di pascolo erbatico, acquatico, pastino ecc…) e per questo terra difesa.
Chiesa dell’Addolorata